Con la legge di Bilancio 2017 si è completato il quadro degli incentivi alle assunzioni fruibili nel 2017.
Conclusa la fase degli incentivi generalizzati, alle aziende è data facoltà di scegliere tra un ampio ventaglio di misure a sostegno dell’occupazione per l’assunzione di specifiche categorie di soggetti e in presenza di determinati requisiti.
Per le aziende private che assumono, dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2018, con contratto di lavoro a tempo indeterminato, anche in apprendistato, studenti dapprima coinvolti in attività di alternanza scuola-lavoro o assunti come apprendisti di primo o secondo livello è riconosciuto, per un periodo massimo di trentasei mesi, l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro nel limite massimo di 3.250 euro su base annua.
Inoltre, con l’incentivo occupazione giovani, i datori di lavoro privati che assumono giovani di età compresa tra i 16 e i 29 anni, non inseriti in un percorso di studio o formazione e disoccupati, potranno godere di un risparmio sulla contribuzione nel limite massimo di 8.060 euro annui per ciascuno assunto.
Sempre per le assunzioni effettuate nel 2017, ma a vantaggio delle aziende che hanno sede nelle regioni del Mezzogiorno, parte l’incentivo occupazione Sud. L’incentivo è riconosciuto per le assunzioni di giovani disoccupati di età compresa tra i 16 anni e 24 anni o lavoratori con almeno 25 anni, privi di impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi. L’importo del bonus è pari al 100% della contribuzione previdenziale a carico del datore di lavoro, nel limite massimo di 8.060 euro annui.
La legge di Bilancio 2017 conferma poi la possibilità di fruire di agevolazioni contributive per l’assunzione di lavoratori che abbiano compiuto cinquant’anni e che versino, da oltre 12 mesi, in stato di disoccupazione.
Validi infine, anche nel 2017, gli incentivi all’assunzione di donne disoccupate, di lavoratori in cassa integrazione guadagni straordinaria (CIGS) e di lavoratori percettori di NASpI sebbene per questi ultimi la misura del contributo che spetta al datore di lavoro abbia subito un ritocco al ribasso ad opera del Jobs Act.
Per i giovani genitori disoccupati o precari è confermata la “dote” al datore di lavoro che proceda al loro inserimento nel mondo del lavoro con contratto a tempo indeterminato, anche parziale.